Matto, e perché no… Elenco semiserio (e incompleto) delle più grandi “follie” di Adriano Celentano
Adriano Celentano è sempre stato spiazzante, imprevedibile fino ad essere a volte poco comprensibile anche agli occhi dei fan. La sua vita e la sua carriera sono costellate di fatti bizzarri, stranezze dovute al suo carattere eccentrico ed anticonformista: “un pazzo lucido” come lo ha definito Claudia Mori; è un tratto noto della sua natura, e la gente lo ama anche per questo. Qui di seguito un elenco semiserio (e incompleto) delle sue maggiori “follie”.
Adriano boicotta sé stesso
Nel 1969 viene pubblicato il 45 giri contenente la canzone “Lirica d’inverno”, una ballatona sentimentale tra le tante pubblicate da Adriano nella sua carriera. Ma c’è un piccolo dettaglio: Adriano non ama la canzone, anzi la detesta, e invece che pubblicizzare il disco, ne sconsiglia l’acquisto. Qualcuno pensa a uno dei suoi soliti scherzi, magari più bizzarro del solito, e invece no: tutto vero.
I lavori infiniti alla casa
La casa di Galbiate (ma definirla così è riduttivo), immersa nel verde degli alberi tanto amati da Adriano, è nota per i suoi biblici tempi di costruzione: ci sono voluti almeno quindici anni, e questo perché Adriano, che progettò lui stesso la villa, perennemente insoddisfatto, faceva e disfaceva il progetto di continuo. I lavori iniziarono verso la fine degli anni sessanta, ma lui e il resto della famiglia ci andarono ad abitare stabilmente all’inizio degli anni ottanta. Ma i lavori non sono mai finiti, perché Adriano ha sempre in mente qualche modifica da fare; “Lui i muratori li adotta”, disse una volta Claudia Mori, scherzando ma non troppo. Sempre Claudia spiegò, a proposito degli infiniti lavori: “Adriano ama fare sorprese anche a me… Lui ha questo vezzo, persino quando mi aveva annunciato che avrebbe costruito la casa. Mi ha detto ‘Ti voglio fare una sorpresa’, ha iniziato a costruirla, e me l’ha fatta vedere dopo quindici anni.”
Spostare il set di un film come se nulla fosse
Questa in realtà è una piccola follia fatta per amore. Nel bel mezzo delle riprese di un film ambientato a Roma, per fare in modo che, una volta finita la giornata di riprese, potesse tornare la sera a casa da sua moglie, Adriano ordinò a registi e produttore di spostare il set da Roma, a Milano e dintorni. E quelli ubbidirono, come se fosse la richiesta più normale del mondo. Per la cronaca, il film era “Innamorato pazzo”.
Claudia sul divano con l’ombrello
Durante Fantastico, Adriano concede una breve intervista televisiva ad Enrico Mentana, all’epoca in forza al Tg1, che tra le altre cose si fa promettere che il programma del sabato sera non sfori per evitare di ritardare la messa in onda del telegiornale. Fin qui nulla di strano, l’intervista scorre liscia come l’olio. Senonché, a un certo punto, viene inquadrata Claudia, sdraiata su un fianco su un divanetto, che regge un ombrello. Cosa doveva simboleggiare, secondo Adriano, questa immagine? Qual è il suo significato? E soprattutto, Claudia, che si è prestata al gioco, ne conosce il senso? Mistero.
Non correggete i miei errori di scrittura!
Nel 1997 Adriano, in uno dei suoi slanci di generosità, decide, scrivendo un articolo per il Corriere della Sera, di schierarsi a favore dell’innocenza di Adriano Sofri (che lui non ha mai conosciuto personalmente) condannato per l’omicidio del commissario Calabresi in uno dei casi più controversi della già turbolenta storia giudiziaria (e non solo) italiana. Ma a rimanere nella memoria sono gli eventi bizzarri accaduti subito dopo: il Corriere pubblica la lettera dopo il passaggio dal correttore di bozze, ma Adriano non gradisce e scrive di nuovo al giornale lamentando il fatto che l’articolo non sia stato pubblicato così come era stato inviato (in seguito, Adriano motiverà la sua presa di posizione spiegando che, alla vista di una lettera scritta in italiano corretto, la gente non avrebbe mai creduto che fosse davvero farina del suo sacco). Per tutta risposta, il Corriere asseconda i desideri di Adriano, spiegando che la lettera pubblicata è quella originale, aggiungendo un velenoso “e si vede”, in riferimento agli errori grammaticali presenti nel testo. A dare un ulteriore tocco di surrealtà al tutto, il commento di Adriano: “Giornalisti vendicativi ma simpatici”.
La tv pirata
Il progetto della tv pirata è un vecchio desiderio di Adriano, che sogna da anni di poter intervenire senza preavviso durante un programma o addirittura un telegiornale per dire la propria su qualsiasi avvenimento. Proprio come accade in quella famosa scena di Joan Lui, dove però farà scena muta (un’anticipazione, non si sa quanto voluta, delle famose pause di cui sarà costellato Fantastico un paio d’anni dopo). Un sogno irrealizzabile, eppure ci fu un momento in cui qualcosa si mosse: durante la cosiddetta Rai dei professori, intorno alla metà degli anni novanta (pare che Franco Iseppi fosse realmente interessato al progetto). Adriano, visto un seppur cauto interessamento, si fa prendere dall’entusiasmo, e nonostante l’assenza di una risposta affermativa, fa costruire nella sua villa un grande e attrezzatissimo studio televisivo che gli avrebbe permesso di effettuare le tanto sospirate incursioni, nonostante le rimostranze di Claudia Mori che predica prudenza e buon senso, inascoltata: “Ho lottato fino a diventare afona per non fargli fare quello studio tv, non c’è stato verso. Più lottavo, più ingrandiva il teatro”. Si sa, gli equilibri della televisione pubblica sono mutevoli: la Rai dei professori dura poco, e la nuova dirigenza (presidente Letizia Moratti) non ci pensa nemmeno a dare ad Adriano questa possibilità, facendo naufragare così il suo sogno.
L’illuminazione divina
Nel 1997 viene organizzato a Bologna un grande concerto dove, per la prima volta, cantanti pop e rock canteranno alla presenza di Papa Giovanni Paolo II. L’evento è così imponente che viene scritturato persino Bob Dylan. Adriano naturalmente viene invitato, ma c’è un problema: l’evento verrà ripreso dalla Rai, con cui lui ha un contenzioso aperto in quanto il suo programma “Il conduttore” non viene mandato in onda come da accordi presi. Adriano pone, come condizione irrinunciabile alla sua presenza, il divieto di essere ripreso: in parole povere la sua esibizione non dovrà andare in onda. Condizione per la Rai irricevibile. Pare così che la cosa non andrà in porto, e che Adriano non canterà per il papa, ma poi accade l’imponderabile. Durante la messa domenicale, che non perde per nulla al mondo, Adriano sente le parole del Vangelo in cui Gesù dice “Chi mi vuole seguire rinneghi se stesso” e ne rimane folgorato: cambia repentinamente idea e accetta di esibirsi e di farsi riprendere dalle telecamere della Rai. Queste le parole di Adriano contenute nella lettera indirizzata all’allora presidente del Congresso Eucaristico, Monsignor Vecchi: “Improvvisamente ho pensato di essere un privilegiato. Quale occasione migliore del Congresso Eucaristico per rinnegare se stessi? Eccomi qui, dunque, obbediente alla parola del Salvatore, a rinnegare me stesso il giorno 27 a Bologna ed a riprendere la mia battaglia con la Rai il 28 alle ore 9. Evidentemente Gesù preferisce vedermi in televisione!”
Organizzare Sanremo
Un altro vecchio pallino di Adriano è stato quello di organizzare Sanremo, che secondo lui andrebbe rivoluzionato per renderlo al passo coi tempi. L’ultima volta che ne parlò con la Rai, si verificò la seguente situazione, riassunta da Antonio d’Orrico durante un’intervista proprio ad Adriano su Sette, il magazine del Corriere della Sera. La riportiamo così, senza aggiunte, perché sarebbero del tutto superflue.
Mi dice se è una diceria anche la storia che la Rai le ha chiesto di partecipare al festival di Sanremo e lei ha detto: “Benissimo, però: devo fare (1.) il regista, (2.) il presentatore, (3.) il concorrente, e (4.) la giuria”. Poi ha aggiunto: “Non vi preoccupate del conflitto d’interessi, se c’è uno meglio di me lo faccio vincere”. È andata così?
“Certo”
Le porte piccole
Un paio di settimane prima dell’ospitata al Festival di Sanremo (febbraio 2012) i comici Luca e Paolo, ospiti anche loro nella serata d’apertura, passarono una serata a casa di Adriano assieme a Gianni Morandi, che di quel Sanremo era conduttore. In una successiva intervista televisiva, oltre a descrivere Adriano come “uno degli uomini più divertenti, carismatici e affascinanti” che abbiano mai incontrato, si sono soffermati anche su qualche stranezza del nostro, in particolare sulle porte piccole presenti all’interno dell’abitazione. Alla domanda di Luca sul perché in casa avesse le porte molto piccole, Adriano rispose: “Perché a me piace che vedi una porta piccola e pensi che dietro non ci sia niente, e invece apri la porta e… poff!”, e accompagnò il verso finale allargando le braccia e facendo un piccolo balzo in avanti.
La vite d’acciaio
Luca e Paolo raccontarono anche della passione per le viti d’acciaio, tanto che Adriano ha in casa un tornio industriale con cui le produce personalmente. Proprio l’intera vite, con le filettature. Di questa passione ha fatto le spese Claudia Mori che un giorno, rincasando dal lavoro, trovò Adriano ad aspettarla e, nell’accoglierla, le disse: “Ti regalo…”, e mentre lei aspettava un anello o qualcosa di simile, lui concluse dicendo “…questa vite” e diede tutto contento l’oggetto prodotto con le sue mani a una Claudia attonita.
Antonio