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Non c’è più religione?

Sono esterrefatto, come penso molti di voi, molti italiani. La religione: un tema così delicato, così difficile da trattare. Poi, di questi tempi, beh…davvero c’è poco da scherzare. E’ vero: ultimamente viviamo il pericolo di una diffusione incontrollata degli assolutismi e dei fondamentalismi. Non voglio certo addentrarmi nel difficile mondo delle religioni, della lotta tra religioni. Ci sono troppi capitoli ancora oscuri, troppe vie traverse, troppi meandri oscuri. Ci sono leggi, dogmi, tavole…ci sono tradizioni, popoli, abitudini. Ognuno le sue, ogni singolo individuo vive le sue esperienze in relazione alle proprie aspettative. Non è giusto paragonare le religioni, appunto perchè queste nascono da background culturali troppo dissimili tra loro.

Mi limito ad analizzare, con l’occhio critico di chi vuole cercare di mantenere una posizione il più possibile equidistante dalle idee di chi crede e chi no, quello che emerge in superficie. Spesso ne parliamo anche qui della pochezza di certe perdite di valori, della misera caduta longitudianale verso il basso di quelle che erano considerate vere e proprie ricchezze. In questi giorni abbiamo letto notizie sconvolgenti, che parlavano di pedofilia, di bullismo, di noia-disperazione, di violenza gratuita. Perdita repentina di motivazione, direi…Vedere, anzi osservare, i giovani che invece di tranquillizzarci sul futuro, invece di farci sentire sereni sapendo che il mondo nuovo sarà in buone mani, ci fanno piombare in uno stato d’ansia, di trepidazione. Oggi abbiamo sentito il risultato ultimo (ovvio, parliamo di singoli casi…) della tanto elogiata arte (mediaticamente parlando) del dimagrimento forzato: una modella di 21 anni, un metro e settantacinque per quaranta chilogrammi, morta di anoressia…E noi inneggiamo ai famosi dimagriti post-isola, massì…diamo l’ennesimo messaggio negativo. Ma, se non erro, non ci aveva già pensato un signore con i baffi sessant’anni fa alla grande idea del dimagrimento forzato? E poi ci sono tanti, tanti altri modi per farsi del male: la droga, francamente non pensavo potesse essere ancora così vigliaccamente diffusa nel duemila…, la guida spericolata, la mancanza totale di attenzione per la vita, propria e altrui…

Beh, ragazzi, I MALI DEL SECOLO, trentacinque anni dopo, sono sempre i medesimi no? Sempre più diffusi, sempre più allargati…E noi che facciamo? Ci pensiamo, diciamo la nostra. E preghiamo. Anche. Lo facciamo a modo nostro, come siamo capaci, come ci hanno insegnato. Rispettiamo il nostro Dio, i suoi simboli: religiosi o no ci battiamo perchè fino all’ultimo crocifisso resti appeso alla sua parete, sia di una scuola, di un tribunale o di un qualunque posto dove regni la dignità umana. Siamo cristiani, sempre e comunque. Pecchiamo e ci pentiamo. Siamo deboli, siamo umani. E facciamo l’errore di ridere di alcune battute, forse un pò esagerate, ma che comunque hanno l’intento di avvicinare più persone possibile all’idea che i religiosi siano persone come noi, esseri umani. Il mondo intero si è stretto intorno al dolore di Papa Wojtila, l’ha fatto proprio, io personalmente ero a Bologna nel ’96, in un’unica giornata ho visto per la seconda volta Adriano Celentano, per la prima Bob Dylan e proprio lui: Papa Woytila…Tante, troppe emozioni per un giorno solo, per un uomo solo. Quelle emozioni le porto nel cuore, sempre le porterò con me. Poi, francamente, non so se possa io definirmi un buon cristiano, non so se il mio comportamento terreno potrà in qualche modo corrispondere ad un premio ultra-terreno, so solo che quando oggi Fiorello ha detto “non andrò certo all’inferno per qualche battuta” ero con lui, ho appoggiato e condiviso quell’affermazione. So solo che, come Papa Woytila è entrato nelle menti e nei cuori di tante persone, credenti e non, vorrei che anche Papa Ratzingher lo facesse, che capisse quanto sia importante per un religioso, entrare a contatto, e non in conflitto, proprio con i giovani, quei giovani che Woytila ha tanto amato, e da loro partire per un mondo nuovo. Un mondo cambiato, diverso da ieri, un mondo che senz’altro si sta allontanando dai dogmi e dalle costrizioni, dalle IPOCRISIE, dalle FALSITA’, dai miti della religiosità lontana dalla VITA REALE…Vorrei tanto che la Chiesa si occupasse dei VERI PROBLEMI e che, di fronte ad una battuta o ad un’imitazione ( ci sono sempre state, basti pensare ad Alighiero Noschese) si facesse una sana e fragorosa risata. Come noi ma, soprattutto, CON NOI!

Paolo

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