Sapete, mi sento come un contenitore che sta per esplodere. C’era tanto posto, ogni angolo è stato occupato e ogni spazio colmato…Se scelgo di esprimere qui le mie idee, come già ho fatto altre volte, e per questo privilegio ringrazio tutta la community di ACfans, è perchè sento il “dovere morale” di divulgare quella piccola parte di considerazioni che sono la somma di altre considerazioni, conseguenza comunque della memoria storica legata all’età anagrafica. Sto assistendo, stiamo assistendo, in questi giorni, ad una specie di Dejaveux di momenti già vissuti, commenti già ascoltati. Sbigottito allora sbigottito oggi. Ricordo con una certa meticolosità gli accadimenti dei primi anni ’90. L’accanimento mediatico e politico contro gli scomodi magistrati che pestavano l’erba del vicino, e non chiedevano nemmeno Scusa, ricordo il tentativo di difesa, di autodifesa, da accuse ignobili, abilmente e scientemente pilotate da quella che ancora non veniva definita Casta ma che ne aveva tutte le caratteristiche. Ricordo le lotte per ritagliare spazi informativi seri da parte dei Santoro-Costanzo-Ferrara, ad esempio…Ricordo quanti sospetti venivano alimentati costantemente nei confronti di Falcone e Borsellino, oggi martiri allora scomodi Inquisitori, traditori, addirittura….ricordo le dirette dalle piazze infuocate che confluivano in altrettante infuocate edizioni di Samarcanda, ricordo anche l’inpegno di Costanzo in questa lotta, che ne è ormai del vecchio giornalista d’assalto? E ricordo il dolore segnato sui volti dei familiari di chi metteva a disposizione la propria vita, al servizio di uno Stato che non meritava certo tanto sacrificio….E poi gli omicidi politicamente controllati, Falcone e Borsellino su tutti ma non solo loro. E il coraggio che diventava miraggio. Ricordo i funerali di Stato. Il ricordo da parte dei “mandanti” mascherati da vittime del sistema. Ricordo tutto. Non ci riesco proprio a dimenticare. NON VOGLIO DIMENTICARE!!!!
Oggi tutto si ripete, cambiano i nomi, cambiano forse i metodi di linciaggio applicati, cambia la gogna ma non cambia la vergogna! Oggi in prima linea ci sono i Santoro(ancora lui!)-Ruotolo-Grillo, rare eccezioni, poche, troppo poche rispetto ad un’informazione convenzionale, serva, di regime. Ancora quel senso di vuoto, di inadeguatezza. E continuo a chiedermi: Ma è mai possibile che in Italia, paese democratico (che vanta innumerevoli tentativi di imitazione) l’informazione e il dibattito siano così pericolosi? così ….minacciosi? Non voglio arrendermi a questo sistema. Non voglio accettare uno Stato che comanda i propri organi di informazione a bacchetta. E limita la posibilità di dire la propria a chi non è certamente un eversivo, semplicemente uno che vorrebbe fare BENE il proprio lavoro? Negli anni ’90 è stato gettato fango sull’immagine stanca dei due giudici divenuti poi martiri. Falcone e Borsellino, come 15 anni prima Aldo Moro, uomini servitori dello Stato lasciati soli, e sacrificati. In nome di una nomenclatura che deve continuare a trovare il suo percorso futuro lineare e senza ostacoli. L’altra sera, nell’oasi informativa momentaneamente concessa a Michele Santoro, là dove c’erano giovani in piazza, giovani del Sud Italia, incazzati ma non stanchi, giovani che sanno proporre e non si lasciano certo andare a sterile polemica, c’erano le testimonianze di magistrati che stanno cercando, e dico CERCANDO di scoprire gli intrecci tra MAFIA-CAMORRA e POLITICA, ISTITUZIONI….uomini, uomini soli ma non arresi. Erano anni che non vivevo questo clima. Un clima che non è ANTIPOLITICA, un clima che non è voglia di SCONTRO. L’antipolitica è allontanamento dalla cosa pubblica, l’antipolitica è la finizione, la miseria umana che si trasforma in prevaricazione, insulto del Potere economico, disagio del debole che non sa e non può reagire. ANTIPOLITICA è PAURA. Paura di perdere. Di perdersi.
L’impegno è nel DNA dei giovani, non tutti ma la maggior parte, ma i giovani hanno bisogno di sostegno, non solo di esempi. I giovani sono il motore della macchina che può combattere questa sorta di indifferenza. Oggi ci sono altri mezzi di comunicazione, utili a portare a conoscenza delle masse tutte le iniziative, le più nascoste. E i Beppe Grillo che mandano dei VAFFA diritti al mittente, con ricevuta di ritorno, i giornalisti coraggiosi, i Saviano, altri cronisti, insomma c’è tutto un mondo di persone attive nella lotta alle ingiustizie che ci stanno demolendo questa Italia. Ma dobbiamo cercare le nostre risposte. Dobbiamo pretendere gli spazi di informazione e di discussione. Dobbiamo indignarci quando assistiamo ad una puntata di ANNOZERO come quella di giovedì scorso, quando ci sentiamo impotenti di fronte al POTERE….Quando assistiamo alla disfatta di magistrati, fratelli di magistrati martirizzati, figli di morti ammazzati, persone che non vogliono più scendere a patti col SISTEMA…Un sistema che inghiotte le volontà, i diritti, un sistema che fa dell’accordo, del morte-tua-vita-mia una legge di vita…Noi dobbiamo INCAZZARCI e REAGIRE! Non possiamo affatto restare inerti…Non ce lo possiamo permettere! Ascoltare il Presidente della Regione Calabria, in una intercettazione telefonica, dire “quel De Magistris lo dobbiamo affidare alla Camorra, che così ci risolverà il problema”…Mi si è gelato il sangue quando ho ascoltato quelle parole. E poi ancora…altre testimonianze, concrete, dolore autentico. Io non vivo al sud, sento però la sofferenza di chi ci vive. Delle persone oneste che vogliono vivere nell’onestà. E’ questo forse il problema: troppi al sud vivono comodamente il risultato di questa commistione tra poteri istituzionali e mafie…Troppi hanno interessere a mettere il bavaglio, e non solo a Travaglio! Dobbiamo interrogarci: vogliamo il perdurare di questo decadimento oppure no?
E cerchiamo tutti noi di spiegare che NON é ANTIPOLITICA. Beppe Grillo cerca di convincere tutti noi a riappropriarci del potere di controllarli questi politici, partendo dai consigli comunali, cercando di fermare il cancro del malaffare, e quindi di fare della nostra piccola e misera posizione qualcosa di più importante. Di utile alla nostra stessa società.
Quello che mi indigna è assistere al tentativo di demonizzazione di chiunque cerchi di combattere il Sistema. Vedere che puntualmente, il giorno dopo un V-day (state pronti, ce ne saranno altri! probabilmente a partire da lunedì 8 ottobre a Catanzaro), una puntata di ANNOZERO, un qualunque dibattito che lasci tracce di dubbi e di proposte, i media si occupano di riportare lo sfogo di Mastella che si preoccupa di essere screditato dai magistrati e dai giornalisti che danno loro voce. E non si preoccupano minimamente, e non per cecità, di porre l’accento sulla telefonata proposta, sulle verità emerse, sulla PAURA silenziosa emersa dal volto di un magistrato lasciato solo, non si preoccupano di tranquillizzare noi, NOI ITALIANI, no, loro si preoccupano di rassicurare il Potente di turno. Noi non possiamo accettare che tutto questo vada ancora avanti. Non ce lo potremmo perdonare un giorno. Un’Italia diversa si può fare. Ci possiamo credere! Lo scrivo qua, spero di non avervi annoiati e nemmeno urtati. Spero solo di essere riuscito a lasciare un’impronta sulla strada che porta alla libertà, è una strada nuova, questa…Le impronte restano ben visibili. Ci vuole anche coraggio. Ma il coraggio è gratis, non costa nulla. Sognamo ma costruiamo. Per noi e per i figli che ci sono e che verranno.
ps: oggi sono andato a messa, potete credere o no, è un fatto individuale, il prete, per citare atti “impuri” ha fatto riferimento all’andare in piazza ad ascoltare “le parolacce di Grillo”. Mi sono sentito fortemente offeso e poco difeso da questa affermazione. La chiesa continua a fare buon viso a cattiva sorte, continua a scegliere di NON rappresentare NOI ma di continuare a farsi da garante al SISTEMA, un sistema che coinvolge tutti i poteri, nessuno escluso. Io non accetto che un prete, e chissà quanti altri, faccia il lavaggio del cervello ai fedeli facendo loro credere che chi porta la propria faccia in piazza, sia esso un comico o un giornalista, non venga giudicato per le idee che propone ma per le parolacce che ad esse interpone. La parolaccia non è certo più volgare e più peccaminosa della cecità che porta a fingere di non capire cosa stia accadendo.
Paolo