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Oscar e Telegatti: considerazioni a freddo

Cercherò di fare alcune considerazioni a freddo. E di coinvolgere voi. Due sono i filoni principali, a mio avviso. Da una parte l’evidente esclusione da questa kermesse “raffazonata” di molte altre trasmissioni tv che hanno (nel bene e nel male) lasciato segni tangibili nel costume, nelle discussioni da bar e nelle reazioni della gente comune. Cito quelle che mi vengono in mente, altre certamente le dimenticherò. L’intento è quello di sottolineare ancor di più la “pochezza” e l’approssimazione con cui sono stati scelti questi cosiddetti riconoscimenti. Ricordiamo allora:

L’ISOLA DEI FAMOSI e tutti gli altri reality (che io personalmente non amo affatto) che rappresentano, in termini di ascolto e di “GRADIMENTO” la maggior parte del palinsesto televisivo ormai.

IL FESTIVAL DI BONOLIS, chi può negare che sia stato un vero e proprio evento, riuscito artisticamente nonostante l’aria di tensione e gli accadimenti drammatici di quei giorni (basti ricordare la morte di Castagna la prima sera e quella di Calipari il venerdì, la TREPIDAZIONE per le condizioni del Papa, insomma non certo le condizioni ideali per una “festa”). E lì abbiamo visto un Bonolis efficace e capace di tener testa agli eventi. Un vero e proprio successo. Di ASCOLTI e di GRADIMENTO. Perchè io, non so Voi, ricordo commenti e valutazioni.

Lo stesso IL SENSO DELLA VITA, laddove abbia trovato spazio MARKETTE non vedo perchè non dovesse meritare un premio. E, seguendo lo stesso ragionamento, siccome è del 2005 che si parla, perchè non mettere nella terna dei personaggi maschili lo stesso Bonolis?

Poi ricordo ancora la DOMENICA IN di Baudo, che, a mio parere, è la dimostrazione di quanto un buon vecchio modo di fare televisione sia sempre gradito al pubblico. Baudo ha sbaragliato contro ogni previsione la concorrenza di SERIE A!

Insomma, potrei andare avanti con altri esempi che sicuramente vi verranno in mente…

Il secondo filone di ragionamento parte da alcuni “autorevoli” (?) commenti di opinionisti e giornalisti….E’ stato detto che ROCKPOLITIK in fondo non ha lasciato il SEGNO perchè dopo il mese di programmazione sono bastati alcuni giorni per vedere sparire completamente lo slang Rock-lento dal parlare comune oltre ad ogni altro commento sui contenuti della trasmissione più attesa dell’anno. Ora dico, se questo è il principale motivo che ha portato ad ignorare un evento così importante, qualcuno venga a dirmi, a dirci, se, ad esempio, una settiamana dopo la fine del GRANDE EVENTO TORINO 2006, qualcuno seguitasse a parlare di “doppio axel” “triplo tool” o di ogni altra prodezza seguita con entusiasmo da 2 miliardi di persone!? Lo stesso esempio lo si può ricondurre ai mondiali di calcio, alla FORMULA 1, a mille altri grandi eventi che “fanno il botto” ma durano poco…

Ecco, non si possono paragonare gli effetti di manifestazioni di breve durata a quelli invece generati da trasmissioni onnipresenti, come ad esempio Striscia o Zelig, che, ovviamente, restano a lungo nei commenti e nelle emulazioni.

Qualcuno ha mai provato a pensare al fatto che ADRIANO CELENTANO è da 50 anni quel gran personaggio che è proprio perchè dosa abilmente tempi e prestazioni e rilascia a piccole gocce il suo carisma? Ora che il suo successo è CONSACRATO a tutti gli effetti, in tutti i campi, verso ogni fascia di età, se volesse apparire di più, se volesse fare collezione di telegatti e di qualunque premio (avete notato, ad esempio, a 50 canzonissime, che le canzoni più “belle”, guarda un pò, sono sempre quelle interpretate dagli onnipresenti Reitano-Little-Tony-Bobby-Solo!!!???) dovrebbe solo accomodarsi, scendere parecchi gradini, e calarsi anche lui nell’arena del pressapochismo televisivo!

Grazie a tutti voi per l’attenzione

Paolo

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